Il rapito è padre Matthew Dajo della parrocchia di Sant’Antonio nel villaggio di Yangoji, nell’arcidiocesi di Abuja. E’ stato sequestrato da uomini armati sconosciuti. “Le nostre preghiere sono per il Suo immediato rilascio!” si legge nel tweet con cui Acs denuncia il rapimento.
I leader religiosi sono sempre più spaventati. I sequestri vengono organizzati con l’obiettivo di riscuotere un riscatto. In alcuni casi le ragioni sono personali, politiche o etniche. Il messaggio che traspare da questi crimini è chiaro: la Chiesa non deve sentirsi al sicuro. Un mese fa è stato rapito e rilasciato dopo 2 giorni un sacerdote.Il primo agosto scorso è stato ucciso un altro sacerdote della stessa diocesi, padre Paul Offu. Un gruppo di individui sconosciuti, probabilmente appartenenti all’etnia dei pastori fulani, ha sparato contro il sacerdote dopo avergli teso un’imboscata. Una tragedia simile ha coinvolto anche don Clement Rapuluchukwu Ugwu, parroco della chiesa di San Marco, nella località di Obinofia Ndiuno. Poco dopo essere stato rapito lo scorso marzo, Ugwu è stato ritrovato morto nella boscaglia dai suoi parrocchiani.
La Conferenza episcopale della Nigeria (Cbcn) ha chiesto aiuto, non solo alle forze di polizia locali, ma anche al governo centrale nella capitale, Abuja.