La Caritas di Treviso presa d’assalto in questi giorni da tantissime persone che non riescono più a fare la spesa per tutta la famiglia e chiedono un aiuto concreto per poter avere qualcosa da mangiare, tra di loro anche trans e prostitute, rimasti senza lavoro in questi giorni.
Come riportato da “Il Corriere del Veneto” l’emergenza Coronavirus non è solo di tipo sanitario negli ospedali della Marca ma anche sociale dal momento che molte categorie lavorative sono andate in crisi a causa delle restrizioni per evitare il diffondersi del contagio.
In fila tra i nuovi bisognosi sono comparsi trans e prostitute rimasti senza ricavi nelle ultime settimane. In crisi anche giostrai e artisti di strada che puntavano di fare grandi introiti negli ultimi giorni di Carnevale quando l’emergenza sanitaria ha iniziato a diffondersi nella Marca.
In fila alla Caritas anche gli immigrati che chiedevano l’elemosina, lavoratori in nero, padri di famiglia e ragazzi disabili. Considerando tutta la diocesi servita dalla Caritas sono oltre 400 le persone che si sono rivolte alla struttura trevigiana in questi giorni di grande emergenza. Venti i senzatetto accolti in via Venier.
La buona notizia arriva dal fronte delle donazioni che, negli ultimi giorni sono aumentate grazie al grande cuore di privati e aziende che hanno donato alla Caritas cibo e beni di prima necessità.
Un aiuto fondamentale affinché il centro possa continuare ad aiutare le persone più bisognose d’aiuto in questi giorni davvero difficili.
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Anche le prostitute in Italia devono pagare le tasse con rispettiva Partita IVA e naturalmente poter prendere le indennità speciali per questa emergenza.