I giudici hanno riconosciuto l’immunità dei due Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ovvero “funzionari dello Stato italiano nell’esercizio delle loro funioni; “tuttavia l’Italia dovrà risarcire la perdita di vite umane sul peschereccio colpito dai militari al largo di Kerale, è stata violata la libertà di navigazione”.
Italia e India hanno avuto un lungo periodo di scontro sia politico che giudiziario, si era giunti successivamente di ricorrere al Tribunale dell’Aja perchè stabilisse, prima di ogni altra cosa, a chi spettasse la giurisdizione del caso: l’Aja ha deciso che l’Italia dovrà far ripartire il processo aperto a suo tempo dalla Procura della Repubblica di Roma.
Nel contempo però, lo stesso tribunale, ha deciso che:
“Il Tribunale però ha rilevato anche che “l’Italia ha violato la libertà di navigazione sancita dagli articoli 87 e 90 della Convenzione delle Onu sul Diritto del Mare, e dovrà compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony”.
Stabilendo di fatto che la responsabilità e la colpa dell’incidente sia da attribuire ai due marò e dunque all’Italia.
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