L’algoritmo in questione favorisce in maniera piuttosto netta le foto di persone nude; praticamente più ci si spoglia, più popolari saranno i tuoi post e di conseguenza aumenterà anche la possibilità di fare soldi.
Lo studio è stato realizzato da AlgorithmWatch e dall’European Data Journalism Network, con l’ausilio di 26 volontari è stato possibile verificare che le immagini di “nudo”, specialmente quelle femminili, di norma registrano circa il 54% di possibilità in più di apparire nella parte alta della newsfeed, mentre le immagini maschili solo 28%.
Questo perchè, secondo quanto riportato dal giornalista di AlgorithmWatch e autore dello studio Nicolas Kayser-Bril:
“Una minoranza di utenti Instagram vede la piattaforma come una libera fonte di immagini soft porn. Il loro atteggiamento è probabilmente individuato dai sistemi di machine learning e amplificato, così le immagini di nudo sono promosse a tutti, in un circolo vizioso”.
Secca e puntuale è arrivata però la replica di Facebook, società proprietaria di Instagram:
“Questo studio è imperfetto in vari modi e mostra un fraintendimento di come funziona Instagram. Classifichiamo i post nel tuo feed in base ai contenuti e agli account per i quali hai mostrato interesse, non a fattori arbitrari come la presenza di costumi da bagno”.
Excellent papier de @nicolaskb et @judithduportail qui, en plus de révéler des informations sur @instagram, nous donnent un petit cours d'enquête journalistique sur les algorithmes. https://t.co/ibPwDH1FI6
— Nicolas Boeuf (@Nicolas_Boeuf) June 15, 2020
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