Dopo il blocco governativo degli impianti da sci, non manca il malumore nelle stazioni sciistiche italiane, ne abbiamo parlato con Daniele Paganin di Asiagoneve.com
Siete un po’ arrabbiati non tanto per quello che è successo ma per come è successo?
Il mio rammarico è la mancanza di rispetto per il nostro lavoro, siamo stati a lavorare a 10/15 gradi sotto zero a preparare le piste, l’acquisto dei macchinari, i distanziamenti degli impianti, il rispetto è quello che insegno ai miei figli e che a questo punto dovremmo insegnare ai nostri governanti.
Ormai la stagione è quasi finita
Oggi tra l’altro è una bellissima giornata, non capiamo questa persecuzione per gli impianti da sci
Tra l’altro in Svizzera e in Austria si scia
Noi ci siamo preparati da mesi anche come tour operator, abbiamo tanti clienti e amici dal Lazio e da Roma che non possono più raggiungerci, tra l’altro lo sci già da sè dà distanziamento. Potevano almeno dircelo fin dall’inizio che avrebbero chiuso tutto
Ormai eravati entrati nell’ottica di idee di poter lavorare da metà febbraio
Certo, qui in montagna tra l’altro il maestro da sci è un lavoro, la montagna lavora soprattutto d’inverno e oggi io ho fatto 0 ore di lavoro, abbiamo avuto una perdita del 100%
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