«Giletti sta scassando la minchia». Così il boss palermitano Filippo Graviano commentava la puntata di Non è l’Arena dove il conduttore si era occupato della scarcerazione di oltre 300 boss mafiosi.
La rivelazione è di Lirio Abbate, il vice direttore dell’Espresso in un libro-inchiesta (U Siccu — Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi), anticipata da Repubblica. «Quell’uomo… di Giletti e quel… Di Matteo stanno scassando la minchia», le parole di Graviano — condannato per le stragi del ’92 e del ’93 — rivolte al boss della ‘ndrangheta Maurizio Barillari ad alta voce, come se volesse essere sentito dagli agenti del Gom (il reparto mobile della polizia penitenziaria) che lo sorvegliavano.
Parole contro Giletti e Di Matteo (al centro di un caso per la sua mancata nomina a direttore delle carceri) a cui seguivano parole di apprezzamento al lavoro del ministro Bonafede: «Il ministro fa il suo lavoro e loro rompono il cazzo».
All’origine di tutto c’è l’inchiesta condotta da Giletti sulle scarcerazioni mafiose, un’inchiesta che aveva sollevato così tante polemiche da impedire di fatto a molti mafiosi di tornare a casa.
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