A seguito di alcune scioccanti dichiarazioni, un produttore ha citato in giudizio uno degli YouTuber più famosi al mondo.
Oggigiorno YouTube è considerata la piattaforma dedicata ai video più famosa del web. Fondata nel lontano 2005, è il secondo sito più visitato al mondo, alle spalle solo di Google, uno dei più grandi colossi tecnologici. Nel corso degli anni moltissime persone hanno avuto modo di fare fortuna caricando video su questa piattaforma, riuscendo a raggiungere con il tempo milioni, se non miliardi di visualizzazioni.
E’ il caso dello statunitense Mr Beast, pseudonimo di James Stephen Donaldson, detto Jimmy. Il suo canale conta più di 300 milioni di iscritti, rendendolo lo YouTube più seguito al mondo. Nel corso degli ultimi anni, i suoi video, che spesso e volentieri riguardano sfide originali e creative, hanno catturato l’attenzione e l’immaginario di utenti.
Però, la sua popolarità potrebbe presto subire una battura d’arresto, soprattutto dopo le recenti affermazioni di una ex produttrice, Brittany Carter, che ha collaborato brevemente con Mr Beast alla realizzazione dei video.
Per Mr Beast le cose potrebbero presto complicarsi, soprattutto dopo che una ex dipendente lo ha citato in giudizio per salari e straordinari non pagati. Il celebre YouTube è noto per i suoi video dal ritmo incalzante e ad alta produzione. Ma pochi si aspettavano quanto poi dichiarato da Brittany Carter, che ha intentato una causa nei suoi confronti.
Quest’ultima ha affermato di aver lavorato 75 ore a settimana senza un adeguato compenso. Secondo il regolamento sul lavoro americano, il Fair Labor Standards Act, la donna aveva diritto alla retribuzione degli straordinari, ma sostiene di non essere stata compensata per le ore extra. La sua paga base era di 10 mila dollari al mese.
Nel 2022 la produttrice ha lasciato la California per trasferirsi nella Carolina del Nord, per lavorare con Mr Beast, il quale, al suo arrivo, le ha messo a disposizione un appartamento e, al momento dell’assunzione, ha firmato un “Contratto per servizi a contratto indipendente“. A suo dire, questo è stato fatto per evitare di pagarle gli straordinari. La donna sostiene di essere stata incaricata di rispondere a chiamate e messaggi “a qualsiasi ora del giorno e in tutti i giorni della settimana”.
Nei documenti del tribunale quest’ultima afferma di aver presentato istanza “per recuperare i salari non pagati, gli straordinari, i danni compensativi, i danni liquidati e le spese legali dal convenuto per le violazioni del Fair Labor Standards Act…”.