L’anno ha dieci giorni in meno: la bizzarra anomalia scuote gli storici I “Non è mai successo prima”
Nella storia c’è stato un anno che a causa di alcuni giorni mancanti non ha raggiunto quota 365: ecco la bizzarra spiegazione.
Il tempo può essere definito come “costrutto composto dalla progressione degli eventi dal passato al presente e al futuro” ed è una delle poche cose che rimane regolare e invariata. Questo però non significa che non ci siano state delle eccezioni nel corso della storia, che come sappiamo è caratterizzata da numerose epoche e culture.
Una di queste è legata al 1582, un anno che ha visto il mese di ottobre più corto di ben dieci giorni rispetto al mese tradizionale. Un’anomalia che pochi conoscono ma che non è certamente sfuggita agli storici. Ma la domanda a questo punto sorge spontanea: qual è la ragione dietro a questo avvenimento?
Secondo alcune fonti, incluso il celebre Daily Parliament Times, in realtà non si è trattato di un semplice errore, bensì di una correzione fatta per sistemare delle imprecisioni che hanno caratterizzato per secoli il calendario giuliano.
Il calendario atipico
Tutti noi ormai siamo abituati a vedere il calendario composto da 365 giorni, eccetto ovviamente negli anni bisestili. Nel 1582, tuttavia si è verificata una stranezza in quanto il mese di ottobre si accorciò di 10 giorni. Il motivo è legato al calendario giuliano, in uso da quando era stato introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C., .
Questo calendario però aveva lo svantaggio di sfasarsi sempre di più con il tempo rispetto all’anno solare. Infatti si allungava di circa 11 minuti ogni anno. Anche se può non sembrare molto, in più di 1500 anni la differenza si fa sentire.
La correzione
Per correggere l’errore fu proposto un nuovo calendario gregoriano che si accordasse con quello solare. Ma per fare ciò, il calendario doveva essere adattato correttamente e per compensare il tempo in più che il calendario giuliano aveva accumulato in più di 1500 anni, alcuni giorni dovevano essere persi.
Ecco perché nel 1582 il calendario passò da giovedì 4 ottobre a venerdì 15 ottobre. In questo modo sono stati cancellati 10 giorni dalla storia, ma è stato possibile riportare l’equinozio di primavera al 21 marzo. I Paesi cattolici come l’Italia e la Spagna abbracciarono il calendario gregoriano e lo cambiarono abbastanza immediatamente, ma le nazioni protestanti e ortodosse, come la Gran Bretagna, non lo modificarono fino al 1752, quando dovettero saltare 11 giorni per allinearsi al calendario gregoriano. Altre nazioni invece, come la Russia, rimasero con il calendario giuliano fino al 1918.