Dormire poco, svelata la nuova terrificante conseguenza I Milioni di persone mostrano la stessa caratteristica fisica
Secondo le ultime ricerche la mancanza di sonno produce conseguenze peggiori rispetto a quelle preventivate.
Dormire bene e a lungo è una prerogativa assoluta quando si tratta della nostra salute. Come sappiamo nel corso di una nottata ideale dovremmo riposare un minimo di 7-8 ore, anche se la durata può variare da persona a persona, in base all’età, al sesso e a tanti altri fattori.
Se il nostro sonno è disturbato o viene in qualche modo interrotto, la mattina successiva potremmo andare incontro a situazioni spiacevoli. Non solo si passerebbe il resto della giornata più stanchi ma se questa situazione dovesse protrarsi per tanto tempo, aumenterebbe per esempio il rischio cardiovascolare, esponendoci a un possibile infarto o ictus.
Per non parlare delle altre condizioni associate con la mancanza di sonno, dal diabete alla pressione alta fino ad arrivare a problemi mentali come la depressione. Ma c’è di più perché recentemente gli scienziati hanno scoperto che dormire poco è peggiore di quanto si pensasse in precedenza.
Le conseguenze della mancanza di sonno
Non è una novità che un sonno di ottima qualità ci permette di avere una vita più sana e duratura. Infatti una nuova ricerca ha stabilito che dormire poco presenta implicazioni sul nostro cervello. Sembra infatti che il cervello possa invecchiare fino a tre anni se la qualità del sonno è scarsa.
Inoltre, la difficoltà ad addormentarsi e a rimanere addormentati è legata a una peggiore salute del cervello negli anni futuri. Lo studio, pubblicato sulla rivista medica dell’American Academy of Neurology, si è concentrato su persone con un’età media di 40 anni.
Lo studio
I partecipanti allo studio hanno compilato un questionario sul sonno all’inizio della ricerca e poi un altro cinque anni dopo. Le domande si basavano su qualità spesso associate a una cattiva salute del sonno: sonno breve, cattiva qualità del sonno, difficoltà ad addormentarsi, difficoltà a rimanere addormentati, risveglio precoce e sonnolenza diurna. Coloro che presentavano una o meno di queste qualità facevano parte del gruppo basso, quelli con due o tre qualità erano classificati come gruppo medio e quelli con tre o più qualità appartenevano al gruppo alto.
Per vedere e capire quanto cambia il cervello nel tempo, i partecipanti sono stati sottoposti a scansione cerebrale 15 anni dopo l’inizio dello studio. I risultati sono stati diversi in termini di età cerebrale per ciascun gruppo: l’età cerebrale del gruppo intermedio era di 1,6 anni superiore a quella del gruppo basso, mentre l’età cerebrale del gruppo alto era in media di 2,6 anni superiore. Gli scienziati affermano che lo studio ha tenuto conto anche di altri fattori come l’età, il sesso, l’ipertensione e il diabete.