Se scrivi così è un campanello d’allarme: significa che nascondi qualcosa I Non te ne rendi conto nemmeno tu
La grafologia è in grado di rivelare molte cose della personalità di un individuo: ecco la scrittura di chi tende a nascondersi.
Grazie alla grafologia è possibile conoscere vari aspetti di un individuo, legati al carattere e al suo stato d’animo. Del resto, non è un caso che lo studio della scrittura venga adoperato in numerosi contesti, dalla selezione di candidati per un posto di lavoro alle indagini di polizia.
Anche se viene spesso sottovalutata o non presa in considerazione dalla maggior parte delle persone, in realtà può rappresentare uno strumento fondamentale nel capire se qualcuno per esempio è infedele o sincero, avventuroso o affidabile e tanti altri tratti che caratterizzano quest’ultimo.
Ciò significa che analizzando la grafologia si ha l’opportunità di scoprire anche se una persona stia nascondendo o meno qualcosa, a prescindere dalla sua natura. Ma scopriamo quali sono i dettagli della scrittura che viene associata a questo particolare individuo.
Come scrive una persona che si nasconde?
Secondo gli esperti chi si nasconde tende a scrivere in maiuscolo. In questi casi, coloro che scrivono si stanno mettendo un guscio protettivo, uno scudo che impedisce a tutti gli altri di vedere il loro vero modo di essere e di agire.
Questa scrittura dunque nasconde la realtà dell’individuo, che mostra solo una realtà o una posa artificiale agli altri. Questa mancanza di autenticità può essere un meccanismo di difesa contro le situazioni percepite come minacciose.
Il significato
Questo tipo di scrittura sopprime l’emotività e la semplicità che sono caratteristiche degli esseri umani. Le lettere maiuscole, essendo più rigide e formali, possono riflettere una struttura mentale più controllata e meno flessibile. Chi scrive in maiuscolo quindi cerca di nascondere qualcosa con cui non si identifica o che semplicemente vuole nascondere per qualche motivo. Questa scrittura esprime anche una disconnessione emotiva o una preferenza per mantenere le relazioni a un livello superficiale.
In psicologia, gli stati dell’Io sono tre e sono “modi specifici di sentire, pensare e agire”. Si tratta del padre, dell’adulto e del bambino. Il primo comprende le norme, i valori, le idee, i pregiudizi e le credenze apprese durante l’infanzia dalla figura paterna. Il secondo riflette uno stato razionale e analitico basato sulle esperienze personali, e contiene autocontrollo e autodeterminazione. Infine la terza figura è caratterizzata da fantasie, irrazionalità e impulsi primari: è emotiva, impulsiva e spontanea.