Google ha cominciato a rimuovere una serie di app che potrebbero inficiare sulla a sicurezza degli utenti e dei loro dati sensibili.
Con la diffusione degli smartphones è incrementato a dismisura il numero di attacchi informatici volti a ridurre notevolmente la privacy degli utenti. In questi anni infatti milioni di persone sono rimasti vittima almeno una volta di una forma di hackeraggio, che ha rubato loro informazioni personali e a volte ha svuotato perfino il conto corrente.
Con l’avanzare della tecnologia questi attacchi sono diventati sempre più ingegnosi e imprevedibili, complice gli innumerevoli strumenti e meccanismi che vengono utilizzati per ingannare tutti coloro che fanno uso di un cellulare.
Ed ora è arrivata la notizia dell’ultima ora da parte di Google, che sta cercando di rimuovere dal Play Store centinaia di app potenzialmente dannose, ma che vantano milioni di download, e uno di questi potrebbe benissimo essere il vostro.
Le app in questione che il gigante del web sta rimuovendo dal proprio servizio di distribuzione digitale sono state infettate malware Joker, un virus informatico che abbona le vittime a servizi di fatturazione premium.
Solo nel Bel Paese decine di milioni di persone vantano un cellulare con sistema operativo di Android, che presente per l’appunto Play Store, dal quale si possono scaricare applicazioni di ogni genere. Di solito, quest’ultimo controlla che non entrino piattaforme dannose, ma i criminali informatici ormai hanno trovato un modo per introdurre di nascosto applicazioni con malware per rubare dati personali e bancari.
Nell’ultimo anno la società di sicurezza Zscaler ha scoperto più di 200 app dannose disponibili su Play Store che diffondevano il malware Joker. Anche se queste ultime sono state rimosse, hanno raggiunto oltre otto milioni download perché si presentavano come applicazioni legittime con servizi utili.
Tra queste, l’11% rappresentavano delle applicazioni fotografiche, il 4,6% riguardano app legate al lifestyle il 4,6%, il 3,7% erano di intrattenimento, mentre le applicazioni di comunicazione raggiungevano un totale del 3,2% e del 2,8% quelle associate alla salute. Il malware Joker non fave altro che poteva accedere ai contatti e abbonare gli utenti colpiti a servizi premium, oltre ad effettuare chiamate a pagamento e inviare messaggi senza previo consenso.